Sulla scena teatrale una spettacolare videoproiezione restituisce un’immagine di Tebe come città assediata, in preda al panico, contesa tra eserciti fratelli. L’arte visuale visuale e creativa è la nuova sfida per la tecnologia che ha fatto passi da gigante per creare eventi innovativi ed ambienti immersivi. Un incontro di due mondi , il teatro classico e la narrazione visiva e sonora, per concretizzare una ricerca artistica che spazia tra la recitazione, la danza e la multimedialità creativa indagando il ruolo dell’immagine nella narrazione contemporanea.
Scenografie contemporanee richiamano l’attualità di questa tragedia di Eschilo e, nello stesso tempo, sperimentano nuove forme di interazioni creando effetti luminosi e rendendo lo spazio scenico un ambiente sensibile ai movimenti degli attori stessi, capace di avviare autonomamente video, suoni ed altri effetti.
In quest’opera classica, rivista e contaminata da Miriam Santopolo e Antonio Pasquale, c’è spazio per il pathos, la poesia e l’uso della tecnologia, per una fitta rete di suoni, che vanno a toccare, insieme alle voci, alla danza, alla video arte, alle luci, tutta la gamma di emozioni umane.
Allo spettatore non resta altro che meravigliarsi e fantasticare su un luogo interiore, quello dell’uomo, dove due entità si combattono da millenni: un luogo in cui il nemico è uno specchio e ti guarda con i tuoi stessi occhi.